Camicia ispirata al Fregio di Beethoven di Klimt, 1902
Nel 1902 partendo da una scultura di Max Klinger di Beethoven in esposizione al palazzo della Secessione, gli artisti del movimento decidono di creare una mostra in onore del compositore trasformando il Palazzo della Secessione in una sorta di tempio di Beethoven. Per l’occasione Klimt creò un fregio su 3 pareti, concepito per essere un’interpretazione pittorica della nona sinfonia di Beethoven, anche conosciuta sotto il nome di Inno alla Gioia. I 3 pannelli narrano la ricerca della felicità da parte dell’uomo in un mondo pieno di tentazioni e sofferenze esterne ma anche interne.
Si tratta di un’opera cruda e trionfante, spudorata, piena di temi forti e punti di luce: Klimt mostra corpi nudi belli e mostruosi, ci parla di tormento e di armonia, di morte e di amore. Il racconto termina con la trionfante scoperta dell’armonia e della gioia attraverso le arti (sia figurative che musicali) che culmina nella rappresentazione dell’abbraccio (prefigurazione del Ricongiungimento del fregio di palazzo Stoclet).
Il capo si ispira al secondo pannello, intitolato “Le forze Ostili”, riprendendo in particolare il l’abito della personificazione dell’intemperanza.
Oltre che per toccare quella parte più scura delle rappresentazioni di Klimt, la camicia stessa è infatti concepita per essere esuberante, indiscreta, sgargiante. È un invito all’autenticità, al prendere spazio ed esprimere la propria persona attraverso l’abbigliamento senza mezzi toni, senza giustificarsi e senza timore.
Un’esaltazione di quella giusta dose di ego ed orgoglio che c’è in ognuno di noi.
Esaurito